“Terra di Santi e di perduti in terra” è una raccolta poetica che conduce in un viaggio tra i cieli e gli abissi, aspetti entrambi che hanno trovato e trovano spazio su questa terra. Una sorta di meditazione tra l’umano che contiene Altro, e ancora Altro incarnato nell’umanità. Un labirinto di ombre e di luci nell’itinerario dell’esistenza di generazioni. E un epilogo di speranza che può essere alimentata solo dalla perdita di un divisionismo lacerante.
La fiamma poetica va qui ad illuminare infatti tanti nostri aspetti: dalla perdizione nelle nostre miserie terrene, alle nostre debolezze che sempre più spesso si scatenano in abominio. Eppure la nostra luce interiore è forte e indiscussa. Persi se ci guardiamo troppo da vicino, i versi si amplificano in ritratti distaccati ma vivi, tangibili e toccanti fatti di specchi o ricordi. E il richiamo del sacro che spinge verso quesiti universali, li porta a ripescare qualcosa che da umano si fa miccia spirituale in figure di uomini e donne divenute note in Cristo, e quindi a tornare nel passato della Storia e a quel chiedersi il perché dei loro passi, a celebrarne lo spirito, a ritrovarne la luce, a cercare di coglierne il percorso umano divenuto esempio di un cammino spirituale.
Una silloge di 33 poesie, come gli anni di Cristo, in cui accanto all’ “Angelo degli abissi”, a “La clochard”, alla “Lettera di un perduto” si possono trovare 13 poesie dedicate a 12 Santi della Storia e a una poesia per Jeshua (Gesù in lingua aramaica):
– Myriam di Magdala – Koinònos (compagna) per Santa Maria Maddalena;
– un tautogramma per Santa Lucia;
– “La città di Dio” di Sant’Agostino;
– l’ ”Anima antica” di San Filippo Neri;
– la “Donna coraggio” di Santa Rosalia;
– il “Non credo-non vedo” di San Tommaso;
– le “Mimose di stelle” nelle visioni di Santa Ildegarda;
– la “bambina di cent’anni almeno” nella rivalsa di Santa Maria Egiziaca;
– “La fiducia delle lucciole” di San Francesco;
– “Le chiavi di Tutto” di San Pietro;
– “San Giorgio e il drago”; – “Berenice – Santa Veronica”.
La stessa copertina è un albero acquatico dove l’acqua dà la vita, con abbozzate gemme che scendono come aureole, con tanti cristalli che imperlano poi tronco e rami, accogliendo le figure in rilievo in un abbraccio consacrante una sorta di battesimo alla luce.
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